Il progetto

La LIBERA UNIVERSITA' DI MILANO E DEL SUO HINTERLAND "FRANCO FORTINI" è un'Associazione Culturale che ha tra i suoi scopi l'autoformazione, la ricerca e il dibattito culturale.

È nata a Milano, nel novembre 1995, in una forma poi cessata; ed è stata rifondata nel 2005.

Il tema centrale, fondativo, di LUMHi è stato sin dall’origine quello della messa in discussione non solo dello statuto del lavoro, ma dello stesso statuto dei saperi (delle singole discipline di cui si compone "il" sapere) e della trasmissione dei saperi.

Bisogna tornare a porsi domande come: chi è il destinatario e fruitore della ricerca e della cultura? quali sono le leve su cui premere per far saltare il conservatorismo delle caste deputate a governare i saperi? perché e in che modo qualcuno di noi sente il privilegio e accetta il dovere di porre pubblicamente queste domande?
 

LUMHI non si è data alcuna struttura se non informale. Non ha una sede propria, ma ha un suo sito internet. Non ha staff, anche se si pensa alla necessità di affidare i compiti di segreteria e di coordinamento a qualcuno che lo possa svolgere per un tempo ragionevolmente breve, a rotazione e su base volontaria. Ha una struttura legale minima, appunto quella di associazione non profit. Non prevede di fondare alcuna rivista (anche se certo deve affrontare il compito della circolazione della propria proposta e dei materiali di discussione), né di aggiungere un proprio forum di discussione su internet agli innumerevoli che già popolano il web (anche se utilizza intensamente le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in tutte le loro potenzialità) Non cerca finanziamenti pubblici. Non facilita carriere. Non sollecita l’interesse degli organi di stampa.

Si aderisce a LUMHI collaborando al suo progetto e alle sue iniziative.

Per chi è interessato, qui di seguito pubblichiamo alcune note sulle attività già realizzate da LUMHI, note che si dividono nelle due fasi della sua storia, nel vecchio e nel nuovo secolo.

 


LUMHI - 1

Nei primi anni Novanta, tra le prime in Italia, nacque un'esperienza di libera università, nella quale il termine "università" riacquistava l'originario senso etimologico di luogo e comunità universale di studio e di trasmissione delle conoscenze. Il suo nome era LUMHI, Libera Università di Milano e del suo Hinterland.
Fu pensata da Sergio Bologna e animata da un gruppo di intellettuali di prestigio.
Oltre alla promozione di seminari e alla presentazioni di libri, LUMHI pubblicò alcuni volumi per una propria collana in associazione con manifestolibri: un'antologia di saggi sulla figura di Franco Fortini, un volume sul revisionismo storico, un terzo su nazismo e classe operaia (AA.VV., "Uomini usciti di pianto in ragione". Saggi su Franco Fortini, 1996; Sergio BOLOGNA, Nazismo e classe operaia, 1933-1993, 1996; Pier Paolo POGGIO, Nazismo e revisionismo storico, 1997).
Tema centrale di un intenso lavoro interdisciplinare tra 1995 e '97 fu poi quello del "lavoro autonomo di seconda generazione", che ha portato tra l'altro ad un'ulteriore rilevante pubblicazione (Il lavoro autonomo di seconda generazione. Scenari del postfordismo in Italia, a cura di Sergio BOLOGNA e Andrea FUMAGALLI, Milano, 1997).
Vedi inoltre le Lezioni sul revisionismo storico, Fond. Micheletti/Cox 18 Books, 1999, risultato anch'esse dell'esperienza di LUMHI, e in particolare le parole che Sergio Bologna (Due parole tanto per..., pp. 13-18) le ha dedicato a suggello della sua chiusura.

Nonostante il disinteresse delle accademie "istituzionali" e l'ostilità di alcuni ambienti organizzati dalla sinistra, LUMHI ebbe il merito di aprire il grande spazio culturale della ricerca "libera": libera nella scelta dei temi e dei metodi, capace di creare e trasmettere conoscenza attraverso modalità non autoritarie, di intervenire nel dibattito a partire da una critica profonda sia delle prassi di circolazione delle informazioni che del loro impiego quali strumenti per l'organizzazione di "consenso forzato" piuttosto che di formazione del libero convincimento e della critica.


LUMHI - 2

La necessità di tenere aperta un'area di discussione ancora capace di critica e di "conflitto" ha portato, nel gennaio 2003 - in tutt’altro contesto politico e culturale - alla ripresa di LUMHI.
Oggi LUMHI persegue un ruolo "didattico" e una finalità di apertura culturale e di liberazione attraverso la conoscenza. Si tratta di un lavoro di lungo periodo che prevede ricadute di "intervento" solo indirette, per ribadire come non vi sia in realtà urgenza di intervenire quanto di sviluppare e organizzare profondità di riflessione.
In considerazione dell'ampliarsi della frattura tra le generazioni, sin dall'origine LUMHI si era posta anche l'obiettivo di costruire un "ponte generazionale" e progettare un "metodo" per ricomporre un discorso comune tra età ed esperienze diverse. Ha quindi consolidato il metodo del seminario, dello workshop, della lettura collettiva e della libera discussione finalizzati all'autoformazione.
Indirettamente, attraverso i suoi animatori, LUMHI ha "prodotto" anche attività di con-ricerca, interventi su riviste (in particolare su «L'ospite ingrato», semestrale del Centro Studi Franco Fortini) e una certa mole di materiali di presentazione in pubblico e per uso interno anche disponibili su questo sito

In poco più di dodici mesi di attività, il progetto di LUMHI ha vissuto diverse fasi. Vi è stata un'iniziale informale verifica del possibile interesse, e una prima serie di "seminari" svolti a Lodi, Firenze, Chiavari. Una "convenzione" di due giorni, ospitata nella "sede estiva" della Casa del Popolo di Lodi nel giugno del 2003 (a Selva, provincia di Piacenza), ha segnato la conclusione di quella prima fase e il proposito di aprirne una di sperimentazione concreta degli intenti. In effetti, poi, abbiamo fatto circolare - solo via internet - alcuni articoli di approfondimento, prodotti in parte anche al nostro interno, che già prefigurano alcuni itinerari di lavoro.
In totale LUMHI ha direttamente organizzato una dozzina di incontri, in cui in modo sorprendentemente positivo si sono facilmente lasciati da parte tanto i linguaggi obsoleti delle ideologie quanto le differenze, a volte notevoli, tra le esperienze personali e politiche, le stesse che in passato hanno reso difficile se non impossibile la comunicazione tra persone della stessa provenienza.
La mail list della Libera Università si arricchisce continuamente, e ora conta un centinaio di indirizzi, soprattutto concentrati in Lombardia e attorno a Genova. La rete dei contatti è però più estesa, da Torino a Trieste, da Padova a Bologna e Livorno, e si allarga anche all'estero (Lubiana, Amburgo, Vienna, Barcellona, Salonicco, Chicago ...)
 


IL PROGRAMMA 2005

Nel precedente anno di attività, LUMHI si è dedicata in particolare a due temi centrali:

  •  il tema del mercato del lavoro, le sue trasformazioni, le sue strutture attuali e le prospettive in cui è possibile sviluppare conoscenza critica intorno alla relazione tra globalizzazione, potere economico e apertura di spazi di democrazia;

  •  il tema della memoria storica, di cui il seminario sulla storia del comunismo e della vicenda sovietica è stato il nucleo essenziale.

A quei temi ora se ne affiancano altri, che si impongono per la loro urgenza e gravità:

  •  lo stato dell’insegnamento scientifico, nell’università e nella scuola superiore, dal punto di vista del reclutamento e della formazione degli insegnanti, e in particolare attorno al problema della contestualizzazione storica dell’insegnamento delle scienze esatte;

  •  l’affermarsi di nuove leve di ricercatori che, al di là della condizione professionale più o meno precaria, sono portatrici di linguaggi e pratiche modellate sulle “esigenze del mercato” e di una cultura media di stile anglosassone addestrata all’autocensura – se non alla censura vera e propria – di ogni interferenza di valutazione politica;

  •  il significativo declino dell’insegnamento della geografia, quasi scomparsa dalla scuola italiana di ogni grado, che ha assecondato tanto una visione del mondo banalizzata e “turistica” quanto la retorica della globalizzazione onnipresente;

  •  il nesso guerra/ecologia, ovvero l’ideologia dello “sviluppo economico infinito” e le sue prospettive verificate sul piano (locale e globale) del territorio e del suo controllo, in un arco di riflessione che tenga al suo interno tanto il degrado della millenaria esperienza agraria europea quanto il riaffermarsi sul piano delle relazioni internazionali del primato della “geopolitica degli stati maggiori”.

Per riprendere il filo del nostro discorso, ci sembra estremamente utile la lettura del saggio di Klaus Neundlinger,  che collega i problemi dell’insegnamento con quelli – generali e fondamentali – del sapere “sociale” e del mercato del lavoro deregolamentato.

 


Link di LUMHI

Sui temi più importanti - il lavoro, la memoria, la critica alle culture ufficiali - la Libera Università ha stabilito da tempo proficui rapporti e scambi con alcuni centri di studio e di attività culturale, in Italia e fuori.

La Fondazione Micheletti di Brescia, fondata da Luigi Micheletti e diretta da Pier Paolo Poggio, è uno dei più importanti centri di ricerca sulla storia contemporanea italiana. Ad essa si deve il progetto di un Museo del lavoro industriale che sta realizzandosi a Brescia e provincia

Il  Centro Studi Franco Fortini di Siena, che pubblica la rivista semestrale «L'ospite ingrato», non solo è il depositario dell'archivio privato di Franco Fortini (1917-1994) ma si prefigge di ricordarne l'opera e la personalità proponendo iniziative che contribuiscano a sviluppare i più diversi temi della riflessione critica nei confronti della società contemporanea.

L'Archivio storico del Comune di Lodi, coordinato da Cecco Cattaneo, promuove la storia locale e la cultura dell'area sudmilanese attraverso pubblicazioni, manifestazioni, iniziative rivolte al pubblico lodigiano e soprattutto alle scuole.

La Fondazione per la storia sociale del XX secolo (Stiftung für Sozialgeschichte des 20. Jahrhundert) di Brema pubblica la rivista «Sozial.Geschichte», diretta da Karl Hein Roth, e promuove la ricerca  intorno ai temi della storia del movimento operaio e delle lotte per il lavoro